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Doppia replica:
sabato 28 gennaio ore 21.00 e domenica 29 marzo ore 17.30
Debora Villa in
Sogno di una notte di mezza età
di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzo
Il nuovo spettacolo di Debora racconta in modo ironico cosa succede alla donna quando raggiunge i nannaranannannanni.
Racconta il punto di svolta (detto simpaticamente: punto di non ritorno) nel quale le donne si ritrovano catapultate senza neanche aver avuto il tempo di dire: “Xanax”.
Il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello…e questo quando si è in buona! Quando prevale la parte negativa, ecco emergere una tale prepotenza che l’esorcista, in confronto, sembra un timido catechista. Il peggio è che, a livello psicologico, le donne si trasformano in furie scatenate che pretendono, e tutte le insicurezze di prima, di colpo, svaniscono.
Pronte finalmente a dire tutto quello che passa loro per la testa, senza freni e inibizioni, libere!
Alcune foto della serata:
(Copyright by Gianni Zampaglione)
Doppia replica:
sabato 28 gennaio ore 21.00 e domenica 29 marzo ore 17.30
Debora Villa in
Sogno di una notte di mezza età
di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzo
Il nuovo spettacolo di Debora racconta in modo ironico cosa succede alla donna quando raggiunge i nannaranannannanni.
Racconta il punto di svolta (detto simpaticamente: punto di non ritorno) nel quale le donne si ritrovano catapultate senza neanche aver avuto il tempo di dire: “Xanax”.
Il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello…e questo quando si è in buona! Quando prevale la parte negativa, ecco emergere una tale prepotenza che l’esorcista, in confronto, sembra un timido catechista. Il peggio è che, a livello psicologico, le donne si trasformano in furie scatenate che pretendono, e tutte le insicurezze di prima, di colpo, svaniscono.
Pronte finalmente a dire tutto quello che passa loro per la testa, senza freni e inibizioni, libere!
Doppia replica:
venerdì 10 febbraio ore 21.00 e sabato 11 febbraio ore 21.00
Grazia Scucimarra in
Sono una donna laceroconfusa
di Grazia Scuccimarra
Giunti al giro di boa di un percorso di teatro comico lungo trentotto anni, sembra logico avvertire il bisogno di fermarsi e di fare i conti. In fondo, in modo satirico e pungente, diretto e ironico, gli spettacoli della Scuccimarra hanno sempre trattato degli avvenimenti che via via hanno segnato la nostra società: quasi un teatro-cronaca, ma con l’intento di curiosare, divertendosi a coglierne i paradossi.
Di qui l’esigenza di guardare, con gli occhi di oggi, alla lunga strada già fatta per darsi torto o ragione e per verificare con quale e quanto anticipo, di volta in volta, lei abbia segnalato i fenomeni di costume e le variazioni nei rapporti sociali, sentimentali, professionali, politici.
E allora divertiamoci insieme a vedere a che punto siamo, vediamo chi eravamo e chi siamo oggi, vediamo se quello che la Scuccimarra diceva, indietro negli anni, con arguzia, rabbia e ardore, è ancora valido o se è stato superato dagli eventi: un’allegra e irriverente gimcana tra passato e presente, tra satira e tenerezza, tra ricordi e attualità
Alcune foto della serata:
(Copyright by Gianni Zampaglione)
Doppia replica:
venerdì 10 febbraio ore 21.00 e sabato 11 febbraio ore 21.00
Grazia Scucimarra in
Sono una donna laceroconfusa
di Grazia Scuccimarra
Giunti al giro di boa di un percorso di teatro comico lungo trentotto anni, sembra logico avvertire il bisogno di fermarsi e di fare i conti. In fondo, in modo satirico e pungente, diretto e ironico, gli spettacoli della Scuccimarra hanno sempre trattato degli avvenimenti che via via hanno segnato la nostra società: quasi un teatro-cronaca, ma con l’intento di curiosare, divertendosi a coglierne i paradossi.
Di qui l’esigenza di guardare, con gli occhi di oggi, alla lunga strada già fatta per darsi torto o ragione e per verificare con quale e quanto anticipo, di volta in volta, lei abbia segnalato i fenomeni di costume e le variazioni nei rapporti sociali, sentimentali, professionali, politici.
E allora divertiamoci insieme a vedere a che punto siamo, vediamo chi eravamo e chi siamo oggi, vediamo se quello che la Scuccimarra diceva, indietro negli anni, con arguzia, rabbia e ardore, è ancora valido o se è stato superato dagli eventi: un’allegra e irriverente gimcana tra passato e presente, tra satira e tenerezza, tra ricordi e attualità
Le Delizie Armoniche in
Broadway tonight (Musical)
In una cornice di scenografie, luci, lustrini, costumi ed effetti speciali, la compagnia composta da giovani attori, cantanti e ballerini presenta uno spettacolo musicale in cui le diverse arti si fondono dando origine ad una performance che accompagna lo spettatore nel magico mondo del musical.
Un varietà ricco di coreografie, assoli e scatenati momenti d’insieme, che attraverso una selezione di brani tratti dai musical più celebri e alcune perle prese a prestito da opere meno conosciute, è in grado di divertire ed emozionare gli spettatori.
Ingresso unico: 8 euro
Alcune foto della serata:
(Copyright by Gianni Zampaglione)
Doppia replica:
venerdì 10 marzo ore 21.00 e sabato 11 marzo ore 21.00
Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi in
Enigma – niente significa mai una sola cosa
di Stefano Massini
Regia Silvano Picardi
La chiave di lettura di “Enigma”, di Stefano Massini, sta nel sottotitolo: “niente significa mai una cosa sola”. In effetti, nella commedia pochi sono gli elementi certi: si sa che la vicenda è ambientata a Berlino vent’anni dopo la caduta del Muro, in una casa piccola e poco curata. L’avvenimento coglie d’improvviso vite, esperienze, certezze, lutti, utopie, che si frammentano e mischiano. Massini ci permette di assistere a un frammento di tutto ciò. Qui hanno fine le certezze.
Non perché quanto accade tra i due personaggi (Hilder, il padrone di casa e Ingrid, la donna cui presta soccorso) abbia in sé alcunché di apparentemente bizzarro o funambolico, ma perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro a quello successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.
Decifrare di volta in volta il senso della vicenda, sia personale che collettiva, che lega i due personaggi, che svela i loro caratteri e la natura complessa della loro relazione, è il compito a cui l’autore chiama i personaggi stessi, ma, attraverso la suspense del gioco teatrale, anche e soprattutto il pubblico. Purché sia chiaro che la posta in gioco non è solo la possibilità/capacità di sbrogliare i tanti piccoli enigmi delle due vite che si intrecciano, si scontrano e si confrontano sul palcoscenico, ma quello di penetrare il più grande degli enigmi: quello della Storia stessa.
Alcune foto della serata:
(Copyright by Gianni Zampaglione)
Doppia replica:
venerdì 10 marzo ore 21.00 e sabato 11 marzo ore 21.00
Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi in
Enigma – niente significa mai una sola cosa
di Stefano Massini
Regia Silvano Picardi
La chiave di lettura di “Enigma”, di Stefano Massini, sta nel sottotitolo: “niente significa mai una cosa sola”. In effetti, nella commedia pochi sono gli elementi certi: si sa che la vicenda è ambientata a Berlino vent’anni dopo la caduta del Muro, in una casa piccola e poco curata. L’avvenimento coglie d’improvviso vite, esperienze, certezze, lutti, utopie, che si frammentano e mischiano. Massini ci permette di assistere a un frammento di tutto ciò. Qui hanno fine le certezze.
Non perché quanto accade tra i due personaggi (Hilder, il padrone di casa e Ingrid, la donna cui presta soccorso) abbia in sé alcunché di apparentemente bizzarro o funambolico, ma perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro a quello successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.
Decifrare di volta in volta il senso della vicenda, sia personale che collettiva, che lega i due personaggi, che svela i loro caratteri e la natura complessa della loro relazione, è il compito a cui l’autore chiama i personaggi stessi, ma, attraverso la suspense del gioco teatrale, anche e soprattutto il pubblico. Purché sia chiaro che la posta in gioco non è solo la possibilità/capacità di sbrogliare i tanti piccoli enigmi delle due vite che si intrecciano, si scontrano e si confrontano sul palcoscenico, ma quello di penetrare il più grande degli enigmi: quello della Storia stessa.
Lesirene
di Barbara Zanoni, danza e canto, creato con Anna Palumbo, percussioni e canto
progetto e coreografia, Barbara Zanoni
musica originale, Anna Palumbo
Uno spettacolo di danza e musica ispirato dalle eterne fanciulle divine: un lavoro onirico essenzialmente, archetipale e visionario; la Sirena si configura come archetipo quale sintesi e rappresentazione dell’aspetto numinoso e insieme misterioso della sacralità femminile, in particolare, dei suoi aspetti oscuri e abissali, legati al sapere e alla conoscenza non razionale, alle qualità della percezione, del sentire profondo e del comunicare non vincolate al principio del logos, ma connesse alla sfera del vocalico, della poesia e della musica come canto, preghiera, rito, profezia.
LESIRENE nasce dal corpo e dalla voce e indaga questo sapere profondamente radicato nel corpo femminile, unico depositario e anche unico media possibile tra gli umani e il suo sapere oscuro e numinoso ed anche ponte tra umano e divino. Il corpo, nel suo farsi canale, conserva la propria sacralità e la rinnova in ogni canto ed in ogni danza la connessione profonda con l’elemento acqua, femminile e lunare aprendosi al sentire e alla visione: diventa un corpo di sirena: mente-corpo-anima oracolo.
Ingresso unico: 10 euro
Giulia Pont in
Ti lascio perché ho finito l’ossitocina
di e con Giulia Pont
Regia Francesca Lo Bue
La fine di una storia d’amore è uno degli eventi più comuni e traumatici della vita di ognuno. Un dramma che spesso si riempie di risvolti comici, talvolta assurdi. Giulia tenterà di guarire il suo mal d’amore sperimentando in maniera folle il potere terapeutico del teatro: il pubblico diventerà il suo terapeuta.
Una chiacchierata spassosa e coinvolgente dove pensieri, emozioni, disastrose manovre di riavvicinamento e improbabili consigli di parenti e amici s’intrecciano. Un gioco divertente, commovente e catartico.
Compagnia Magazzino FS in
I piccioni di Campo Margherita
Regia Piero Zama
In un palazzo signorile fervono i preparativi per i festeggiamenti del quarantesimo compleanno della contessa Alberta Crivelli Della Torre. Un susseguirsi di personaggi ruota attorno a questo evento: un maggiordomo, un misterioso visconte dalle molte identità, una psicologa in crisi di personalità, una cantante lirica che nasconde un segreto.
Tra misteri, doppie personalità e inganni, i Magazzino FS portano in scena un’esilarante commedia, brillante e surreale.